Da qualche tempo a questa parte sembra che il tuo migliore amico non faccia altro che lamentarsi incessantemente, ti chiama spesso per raccontarti dei suoi...
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]]>Tutto questo invade il tuo spazio personale con un flusso costante di negatività, lasciando poco o niente per la tua vita emotiva.
E, ovviamente, il tuo amico sembra non capirlo e si rifiuta di smettere questi fastidiosi comportamenti.
Lo capisco, è difficile essere positivi e produttivi quando hai qualcuno che si lamenta tutto il giorno sotto le tue orecchie. I lamentatori cronici credono che il mondo intero voglia prenderli a calci, ma la verità è che neanche loro sanno il motivo per cui si lamentano così tanto e perché.
Ecco per te alcuni suggerimenti validi per gestire chi ha un debole nell’informare tutti sulle proprie difficoltà personali, spesso arricchendo la conversazione con più dramma del necessario.
Quando qualcuno si lamenta sempre, è facile pensare che abbia una visione distorta della vita, allo stesso modo di un pessimista. Ma non è così. Chi si lamenta sempre non ha affatto una visione negativa del mondo che li circonda, ma vogliono farti sapere che nulla potrà mai essere abbastanza positivo per loro. Schiariamoci le idee.
Sì, hai comunque ragione. Le persone negative sono notoriamente difficili da affrontare, ma il lamento continuo richiede un approccio separato. Infatti, loro non si vedono come persone negative. Nella loro mente è il mondo a essere negativo e loro non fanno altro che reagire di conseguenza, ovviamente nel modo più sbagliato possibile.
Chi si lamenta sempre possono infine essere persone relativamente positive. Il problema è che non sanno come esprimersi in una luce positiva. Queste persone vanno affrontate in un altro modo, più soft.
È importante considerare innanzitutto che non puoi cambiare il comportamento di qualcuno da solo. Chi si lamenta sempre, è lui l’unico che ha quel potere. Ciò che tu puoi controllare è come gestirli nel tempo. Ecco alcuni suggerimenti per salvare parte della tua sanità mentale e non perdere la pazienza lungo la strada.
I lamentatori cronici stanno cercando un supporto, non qualcuno che dica loro che si sbagliano. Cercare di rallegrarli non li aiuterà a vedere cosi può fare per migliorare le cose. Evita ogni tipo di strategia di incoraggiamento.
Allo stesso modo, non affermare che stanno reagire in modo esagerato a ciò che li preoccupa. Questo potrebbe portarli a trovare altre cose di cui lamentarsi, per convincerti che le cose vanno davvero male, proprio come stanno dicendo. E ora, invece di ascoltare solo un lamento, te ne ritroverai addosso una incontenibile valanga.
È una pessima idea lamentarsi di loro. So che può essere difficile non farlo quando la tua pazienza sta per superare il limite, ma a un certo punto sarai tu a diventare un tipo lamentoso. Questo può essere particolarmente dannoso, ti si ritorcerà certamente contro e, soprattutto, ti stai comportando in un modo che a te non piace.
Unirti al lamento non è neanche così utile come sembrerebbe. Potresti sì pensare di confermare il loro lamento, ma puoi anche aumentare la probabilità che il problema di cui si lamentano non verrà mai risolto. Penseranno che quel determinato problema non riguarda solo loro, quindi potrebbe benissimo occuparsene qualcun altro, magari tu.
Inoltre, li stai incoraggiando a continuare a lamentarsi. Ricorda, nessun tipo di lamentela è la risposta giusta al lamento.
Per rispondere quindi alla domanda, ascoltare una persona che si lamenta sempre fa male? La risposta è sì, fa male. È frustrante sentire le stesse lamentele più e più volte, mentre i consigli vengono sempre respinti. Diventa quindi importante stabilire dei limiti da non superare. Non sei tu il responsabile della felicità e del benessere degli altri. Quando le cose vanno troppo oltre, dagli un limite.
Sii rigido mentre imponi questo cambiamento e mantieni un atteggiamento positivo. I lamentatori cronici sapranno che non sei arrabbiato e, forse, potrebbero rendersi conto che le loro lamentele sono davvero andate troppo oltre.
Inoltre, se ne hai la possibilità, evita di parlare con persone palesemente lamentose. Non c’è motivo di perdere tempo con una persona che ti rende costantemente infelice. Persone del genere possono trasformare una fantastica giornata in un qualcosa di negativo in pochi minuti. Ne vale la pena?
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]]>Una delle paure tipiche dell’uomo è quella del cane, in termine scientifico Cinofobia, e le ragioni di questo timore possono essere varie. Generalmente è legata...
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]]>Sebbene non sia questa l’unica ragione per cui si possa manifestare la paura del cane, si può dire che rappresenti il caso in assoluto più frequente. Da bambini i movimenti che produciamo quando siamo in presenza di un cane, specialmente quando siamo nell’età in cui si gattona, sono percepiti dall’animale in modo diverso da quello che invece rappresentano.
L’animale non sapendo a cosa possa andare incontro, comincerà a maturare l’idea di doversi difendere. Anche un semplice abbaio del cane, quando si è in età infantile, può avere serie conseguenze nella percezione futura dell’animale stesso. Quando saremo grandi quel trauma rimasto fermo nella nostra mente si tramuterà in Cinofobia. In questo caso giocano un ruolo fondamentale i genitori, che dovranno spiegare ai piccoli quello che è successo, in modo che nella sua mente elaborino e superino quanto accaduto.
La paura dei cani si presenta in diversi livelli di gravità, si va infatti da una paura più lieve che è quella legata all’interazione con i cani, a quella più grave, dove si prova paura anche solo vedendo un’immagine che ritrae un cane. Dunque, trattare questo genere di fobia non è sempre semplice, soprattutto richiede approcci sempre diversi in base appunto alla gravità.
Per cercare di superare questa problematica, non avendo quindi più paura quando ci troviamo di fronte ad un cane, dobbiamo conoscere alcune cose in merito all’atteggiamento da tenere in loro presenza. Prima di entrare nel merito, non ci dobbiamo dimenticare che non è il cane ad avere problemi con noi, ma esattamente il contrario. Entriamo adesso nel dettaglio dell’argomento per sapere come superare la paura del cane, potendo condividere lo stesso spazio e potergli passare a fianco senza alcun problema.
Teniamo presente che i cani percepiscono e notano qualsiasi strano movimento noi facciamo, quindi, irrigidirsi quando ci troviamo di fronte a loro, muoversi bruscamente o urlare, sono atteggiamenti che non fanno altro che attirare la loro attenzione, rischiando così di farli mettere sulla difensiva e quindi andare incontro ad una situazione ancora più seria.
Cosa fare dunque? Ecco il vademecum per affrontare il cane in totale serenità quando ce lo troviamo davanti:
Una volta compresa la paura del cane, e come muoversi in sua presenza, c’è la seconda fase in cui si comincia a condividere lo spazio con lui. Non parliamo di vera e propria interazione, ma di condivisione dell’area di movimento. Ci si reca da un esperto di cani e si cominciano a fare delle passeggiate con il cane in compagnia dell’addestratore, inizialmente sarà colui a portare il cane al guinzaglio. Con il tempo, il guinzaglio che ha tenuto l’addestratore passa a noi, abituandoci non solo a portare il cane in giro, ma farlo in assoluta serenità e senza paura.
Se il nostro intento è solo quello di superare la paura del cane, non avendo intenzione di divenire padroni di un cucciolo, a questo punto avremo superato i vostri limiti non avendo più alcun timore.
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