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Il gonfiore agli arti può essere dovuto a diversi fattori, tra i più comuni c’è sicuramente l’idropisia, nota ai più come edema. Di cosa si tratta di preciso? Vediamolo insieme.

Che cos’è l’idropisia

Con questo termine si indica un accumulo di liquidi nei tessuti. Difatti, non è una malattia, ma un disturbo che è sempre correlato ad una malattia vera e propria (in particolar modo quelle legate all’apparato circolatorio ed altre che interessano i reni). Un arto che presenta idropisia si presenterà molto gonfio rispetto al normale proprio perché si genera un accumulo di liquidi nel peritoneo, il quale si estende ad altri arti (come caviglie e polsi).

Edema: possibili cause

Sono diverse le cause che possono portare alla presenza di idropisia. L’edema stesso deriva da un aumentato trasporto di liquidi nei vasi sanguigni, liquidi diretti verso l’esterno; ma anche una mancanza di movimento sanguigno verso i capillari o vasi linfatici. Tra le diverse cause che possono portare alla presenza di idropisia troviamo:

  • infezione;
  • ostruzione linfatica;
  • insufficienza cardiaca;
  • insufficienza renale;
  • insufficienza epatica;
  • trombosi venosa.

Come riconoscere l’idropisia

Oltre al gonfiore, una caratteristica particolare della presenza di idropisia è sicuramente il dolore ad un determinato arto, senso di pesantezza e tensione cutanea. Non è difficile, comunque, riconoscere la presenza: basta premere con un dito sulla zona interessata per rendersi conto, valutando la formazione di una fossetta, chiamata tecnicamente fovea. Questo è un elemento caratteristico dell’idropisia.

Ci sono, poi, altre tecniche sicuramente più mirate da poter adoperare grazie a specialisti, come:

  • Ecodoppler venoso agli arti;
  • ecografia polmonare o cardiaca;
  • auscultazione dei polmoni.

Curare l’idropisia

Come abbiamo avuto modo di spiegare, l’idropisia non è una malattia ma bensì un sintomo legato ad una malattia, ecco perché va trattata a seconda delle cause che l’hanno generata. Per esempio, gli edemi di minor entità, quindi molto localizzati, di solito non necessitano di una cura vera e propria, ma guariscono in maniera autonoma. Per quanto riguarda, invece, gli edemi più grandi, allora si deve dapprima capire la causa scatenante e poi agire di conseguenza. Va detto che alcune soluzioni possono essere adottate. Tra queste:

bendaggi;

alimentazione meno salata;

antideclivi;

massaggi drenanti.

Ribadiamo che si tratta di un vero e proprio campanello d’allarme di cui tener conto e che potrebbe essere indicativo della presenza di malattie molto gravi e dannose per la nostra salute. Ecco perché è consigliabile sempre un consulto medico.


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